RAIGAMBRE

Revista Cultural Hispánica

domingo, 1 de febrero de 2015

INCHIESTA SUL DARWINISMO

 
 
Presentamos a continuación el artículo en su original italiano que ha escrito para RAIGAMBRE nuestro amigo y corresponsal sardo, Fabio Emozione. Publicamos en breve su traducción al español: versión en español aquí. El artículo aborda el tema principal del libro "Inchiesta sul Darwinismo" de Enzo Pennetta, sin traducir al español todavía. 
 
“Inchiesta sul Darwinismo”, Come si costruisce una teoria. Scienza e potere dall’imperialismo Britannico alle politiche ONU.


Enzo Pennetta


 
Por Fabio Emozione
 
Il consenso sociale deriva sempre da una data interpretazione della realtà, condivisa dalla maggioranza di un popolo o nazione. Ebbene, il Darwinismo altro non fu che un potente strumento di manipolazione delle masse, nonché di creazione di un solido consenso politico per le élites al potere, sia all'interno della Gran Bretagna, sia negli sconfinati possedimenti dell'Impero Britannico, nel corso del 1800.
 
Allorché l’Inghilterra si avviava a divenire una potenza militare globale, pronta a tutto per aprire e creare nuovi mercati per i suoi prodotti e industrie, sedicenti scienziati come Francis Bacon (autore del libro utopistico “La nuova Atlantide”, nonché sedicente padre del metodo scientifico induttivo) avanzarono l’idea di legittimare il potere statale assoluto della monarchia Inglese tramite la Scienza.
 
Da questo spunto, nacque la Royal Society (nome ufficiale: The President, Council, and Fellows of the Royal Society of London for Improving Natural Knowledge), dove una nuova casta sacerdotale, tutta composta di “scienziati”, avrebbe supportato e sponsorizzato il nascente Impero Britannico.
 
Come per ogni casta sacedortale serviva, però, una nuova Bibbia, capace di fornire una nuova visione del Mondo, convincente, accattivante, affascinante.
 
Una ghiotta occasione si presentò, allorché Charles Darwin pubblicò – nel 1859 – il saggio “L’origine della specie”. Il racconto di Darwin si prestava bene a fungere da nuovo, moderno e seducente mito della creazione.
 
Per sviluppare la sua teoria, Darwin si basò sugli scritti dell’economista Thomas Malthus e non partì - invece - da osservazioni naturali, da cui poi formulare una ipotesi di lavoro, cioè una vera e propria teoria scientifica.
 
Va ricordato brevemente che Malthus, senza alcuna base sperimentale e clamorosamente smentito da ripetuti casi storici (come la grande carestia Irlandese 1845-1952), sosteneva che mentre da un altro l’economia in genere cresce secondo una progressione aritmetica (0,1,2,3,4,5, etc.), la popolazione – al contrario – cresce secondo una progressione geometrica (0,1,2,4,8,16,32, etc.). Tale stato di cose porterebbe presto ad una scarsità generalizzata delle risorse in rapporto alla popolazione esistente.
 
Date queste (inesatte)premesse, Malthus giustifica ogni mezzo possibile per il controllo delle nascite, con speciale riguardo alle classi meno agiate, in special modo la classe operaia e le sempre crescenti plebi urbane nell’Inghilterra industrializzata di metà ‘800.
 
Anche la “mano invisibile” (la nota metafora utilizzata dall’economista Adam Smith per descrivere gli inaspettati ed imprevedibili benefici sociali che deriverebbero da azioni e scelte individuali) rientra in una visione del Mondo che ha piena fede e fiducia nell’inevitabile progresso dell’umanità verso vette e traguardi sempre più alti ed avanzati (come a tanti parve nell’Inghilterra Vittoriana della seconda metà dell’800).
 
Al riguardo, trovo utile citare questo passo:
 
“Unita all’usura, la competizione sfrenata distrugge l’uomo medio per il profitto del grande e, facendo ciò, arriva a produrre quella massa di cittadini economicamente non liberi, la cui propria libertà politica viene messa in questione, esattamente perché essa non ha alcun fondamento in alcuna libertà economica, ovvero, in una qualsiasi significativa porzione di proprietà private che la supporti.”
 
~Hilaire Belloc: “La crisi della civiltà.”
 
Dopo Darwin, infatti, arrivò anche il Darwinismo sociale, applicato sia in patria che nelle colonie verso le classi meno agiate od i sudditi della Corona. Va sempre ricordato e considerato il parallelo stringente che può essere fatto tra lasciar-fare economico – con la sua illimitata competizione – e la nozione Darwiniana di “sopravvivenza del più adatto”.
 
La stessa dottrina dell’utilitarismo, che afferma – tra l’altro – che all’interno di una società ed economia tutti i soggetti (ogni singolo individuo) tendono a massimizzare il proprio piacere, rientra nel tentativo Positivista di fornire una nuova interpretazione, vera e propria religione che copra l’intera realtà della vita, partendo proprio dalla pretesa di poter quantificare il piacere personale.
 
La vita – in questa (anti-Cattolica) nuova visione del Mondo – diventa un numero.
 
Una volta che in Paesi ebbri del proprio successo su scala planetaria, come fu l’Inghilterra alla fine del XIX secolo, le classi al potere decisero di far perdere una volta per tutte ogni rilevanza ed esistenza alla religione Cattolica ed al pensiero Aristotelico-Tomista associategli, influenti pensatori come Comte cercarono di fondare una nuova religione al di fuori della Rivelazione Cristiana.
 
Isidore Auguste Marie François Xavier Comte (1798 – 1857) fu un filosofo Francese che fondò la moderna sociologia e la dottrina del Positivismo.
 
Subì l’influsso del socialista utopista Henri Saint-Simon e da questa interazione sviluppò la filosofia “positivista”, al fine di trovare un rimedio al malessere sociale generato dalla Rivoluzione Francese: la nuova dottrina sociale proposta doveva basarsi esclusivamente sulle “scienze”.
 
Comte ispirò a sua volta pensatori come Karl Marx e John Stuart Mill.
 
Le sue teorie sociologiche culminarono nell’annuncio di una nuova “religione dell’umanità”, la quale avrebbe influenzato lo sviluppo di parecchie ed influenti organizzazioni umaniste e secolari nel corso del 1800. Si afferma che Comte abbia coniato il termine “altruismo”.
 
Torniamo al “nostro” Darwin, il quale, nel delineare e formulare la sua teoria sull’origine della vita non seguì il tanto celebrato metodo induttivo e scientifico.
 
Darwin mai trovò una prova certa della sua teoria durante tutto il corso della sua vita.
 
Nella teoria evoluzionistica di Darwin manca sempre l’anello mancante tra i fossili disponibili. Da essi invece risulta un quadro più consono all’ipotesi della creazione ex nihilo delle specie viventi.
 
Esistono poi numerosi casi di specie viventi che non hanno subito alcun mutamento per milioni di anni.
 
Tutto ciò contraddice in pieno l’ipotesi di cambiamenti lenti, graduali e inesorabili che sono raccontati nella visione di Darwin.
 
Inoltre, la teoria di Darwin non è in grado di fare alcuna predizione certa sul futuro dell’evoluzione, come invece si può fare con le leggi di Newton sulla gravitazione universale con riguardo all’orbita di un pianeta o di un astro.
 
Insomma, di scientifico, la teoria di Darwin, ha ben poco.
 
Ribadiamo: a tutt’oggi nessuno – Darwin incluso - ha mai trovato o scoperto una prova sicura della validità della cosiddetta “teoria” sull’evoluzione.
 
Sulla pressoché totale mancanza di prove scientifiche a favore della teoria evolutiva sono magistrali le lezioni tenute dal telepredicatore Americano, Kent Hovind: che si tratti di biologia o di geologia, di astronomia o di qualsiasi altra branca del sapere scientifico, tutte le presunte prove a favore dell’evoluzione o sono errate o sono prefabbricate, cioè false (come il caso clamoroso della falsa somiglianza tra l’embrione umano e quello di altre specie oppure l’altrettanto fasullo albero genealogico dell’uomo che deriva dalla scimmia).
 
Va fatto notare che, ad onore di una certa onestà intellettuale del medesimo Darwin (diversamente da molti suoi sostenitori e seguaci), lo scienziato britannico sempre riconobbe il fatto che la sua teoria fosse carente di una prova certa ed inconfutabile.
 
La “teoria” di Darwin fallisce sempre e clamorosamente proprio dove dovrebbe illuminare la ricercare: non si riesce a spiegare come, quando, dove e perché “nasca” una nuova specie in un determinato momento storico.
 
In altre parole, la teoria non riesce a spiegare il suo stesso oggetto e campo di ricerca: l’origine e la nascita delle specie.
 
Darwin credeva, come Jean-Baptiste Lamark, nell'ereditarietà dei caratteri acquisiti (se a forza di allungare il braccio, il braccio si allunga, allora trasmetterò questa caratteristica del braccio allungato alla mia discendenza!).
 
Il Positivismo evoluzionista a cui si è finora accennato fu da subito concepito ed utilizzato come teoria addormentatrice dei movimenti rivoluzionari e delle rivendicazioni sociali che sconvolsero a più riprese la storia dell’800 Europeo ed in altre parti del Mondo.
 
Giusto per fare una breve divagazione, Raimundo Teixeira Mendes (1855 – 1927) fu il filosofo e matematico Brasiliano, che ideò l’attuale bandiera nazionale del suo Paese, in cui compaiono – fra l’altro – le parole “Ordem e Progresso”.
 
In realtà Teixeira Mendes subì una forte influenza ad opera di Comte e venne considerato dai suoi seguaci quale “Apostolo dell’Umanità” all’interno della “Chiesa positivista del Brasile”.
 
Era fermamente convinto il pensatore Brasiliano che le guerre sarebbero presto scomparse e che la medesima sorte sarebbe toccata alle varie Nazioni.
 
Oppose fermamente l’opera missionaria Cattolica presso gli indigeni, mentre si batté per un loro inserimento “graduale” nella società civile, senza “forzature” di sorta.
 
Grazie alla teoria di Darwin, la Scienza – oramai acclamata a nuova religione e rivelazione - diventa così un'arma del Potere Statale per controllare le maggioranze democratiche e l’opinione pubblica in genere.
 
Il nuovo Libro della Genesi diventa L'Origine delle Specie di Darwin.
 
Una curiosità: nella pubblicazione originale di Darwin si parla di “elezione” naturale e non di “selezione” naturale, come sarà poi divulgato in seguito. I seguaci e sostenitori di Darwin aggiunsero una “s” di troppo e questa fu la versione che entro nella mente popolare ed attuale cultura di massa.
 
Fino a quel momento, la fonte del diritto e della moralità in qualsiasi società era  stata Dio e la religione.
 
Ora compaiono un nuovo Dio, una nuova rivelazione, un nuovo vangelo, una nuova genesi. Tutto “inevitabilmente” deve “cambiare” per il “meglio”.
 
Nel 313 A.D., mentre da un lato l'Imperatore Costantino riconosceva la legittimità della religione Cristiana, dall’altro egli trattenne per sé il titolo di Pontifex Maximus, il che indica chiaramente che la fonte di legittimazione della legge era ancora lui, il successore di Augusto.
 
Ora, dalla caduta di Roma e dell'impero Romano d'Occidente fino al Sacro Romano Impero ed oltre, la “fons iuris” (fonte e legittimazione del diritto e della morale) resta il Papa di Roma.
 
In seguito allo scisma d'Oriente, gli imperatori in relazione con Dio diventano due, ma la suddetta distinzione e cooperazione tra potere temporale e spirituale non viene meno: semplicemente si sdoppia.
 
Con lo scisma Anglicano in Inghilterra, potere imperiale e spirituale si fondono nuovamente in un’unica persona.
 
Da Thomas Hobbes (tra i primi e massimi teorici dell’Assolutismo) fino ai giorni nostri, lo scopo resta sempre il medesimo: scalzare ed sradicare la visione Cristiana dell'uomo quale “fons iuris”, quale legittimazione del diritto, della moralità e del potere statale.
 
Oggigiorno più che mai, la “scienza” viene studiata da manuali, senza alcuna esperienza diretta e sperimentale delle tesi e delle leggi ivi presentate. Era ben conscio di ciò uno studioso come Thomas Kuhn.
 
Un esempio tipico di screditamento della scienza Cristiana è la storia della Terra piatta con riguardo al processo contro Galileo Galilei. Mai la Chiesa Cattolica sostenne che la Terra fosse piatta, anzi fece l'esatto contrario. La “teoria” della Terra piatta (propagandata e diffusa nel corso dell’800 da autori inglesi e francesi) fu, cioè, un altro strumento utilizzato dagli anticlericali di tutto il Mondo, soprattutto in Occidente, per aggredire e svilire la civiltà pre-“moderna” Cristiano-Cattolica ed il creazionismo in genere.
 
Nota al grande pubblico è una incisione tratta da uno dei racconti dell’astronomo Francese, Camille Flammarion, dove un monaco peregrino arriva alla fine del mondo e…da lì non può più procedere visto che la Terra lì “termina”.
 
Secondo il duo Engels-Marx: tutta la teoria darwiniana è semplicemente il trasferimento, dalla società alla natura vivente, della teoria di Hobbes sullo stato di guerra di tutti contro tutti, della necessità dell’assolutismo per avere la “pace” e della teoria borghese della “benefica” concorrenza, il tutto unito alla teoria sulla crescita geometrica della popolazione di Malthus.
 
Nietzsche scrisse: “l'uomo si è dunque liberato dagli antichi e tradizionali padroni, osserviamo una moltitudine di uomini, tutti uguali, tutti somiglianti, che cercano - senza posa - di procurarsi piccoli e meschini piaceri.
 
L'umanità è cioè passata da una forma di schiavitù ad un'altra: quella caratterizzata dalla continua ricerca della felicità, ma continuamente negata.”
 
All’inizio del XX secolo, prima dello scoppiare della Prima Guerra Mondiale, appare evidente a tutti che il Darwinismo è stato una “mancata” rivoluzione scientifica. Mancavano e mancano le prove di quanto argomentato da Darwin ed i suoi seguaci e sostenitori.
 
Anche sul piano internazionale, in quegli stessi anni (come già sul finire del XIX secolo), si avvertì il fatto che l’Impero Britannico aveva raggiunto la sua massima estensione, slancio ed influenza.
 
Sorse proprio in quegli la Società Fabiana, ennesimo ente creato con la benedizione del Governo Inglese, col fine di arrivare in maniera “graduale”, senza balzi, scatti, sorprese, “rivoluzioni” ad una società socialista, sia in patria che negli altri Paesi.
 
L’idea era quella di domare e controllare “con le buone” la minaccia di una rivolta violenta, anche su scala internazionale, da parte delle forze socialiste e comuniste.
 
Il gruppo fu nominato Fabiano, in onore del politico e militare romano, Quinto Fabio Massimo detto Cunctator, "Temporeggiatore" (275 a.C. – 203 a.C.), che divenne famoso e stimato durante le Guerre Puniche per le sue tattiche attendiste, temporeggiatrici, lente, ma alla fine sempre vittoriose.
 
L’utopia del Fabianesimo del XX secolo fu il credere che l’imperialismo Britannico, unito alle dottrine socialiste, potesse rappresentare un fattore di modernizzazione dell’intero Pianeta, sotto – ben s’intende – la leadership e controllo Inglesi!
 
Si voleva - dopo tutto – trovare una forma di legittimazione a quello che sarebbe diventato il Commonwealth Britannico, oggi ribattezzato il Commonwealth delle Nazioni.
 
Matteo 7:15-20 “Dai loro frutti li riconoscerete!”
 
Gesù che parla ai Discepoli sui “falsi profeti”.
 
Il caso, la necessità e l'eugenetica
 
Al movimento umanista, del quale faceva parte Julian Huxley, aderì in seguito anche il premio Nobel per la medicina del 1965 Jacques Monod (1910-1976), che con la pubblicazione nel 1970 del libro, "Il caso e la necessità", diede un contributo fondamentale alla chiarificazione della teoria evolutiva e delle sue implicazioni etico-sociali.
 
Il libro è la continuazione ideale delle tesi evoluzionistiche neodarwiniane, con particolare riferimento ai meccanismi genetici, e delle teorie sociologiche di J.S. Huxley.
 
Ricordiamo che Huxley fu un appassionato promotore delle teorie “darwiniane”, nonché il promotore dell’UNESCO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza sociale e naturale e la Cultura). Tutti noi siamo a conoscenza dell’aperta propaganda e “sensibilizzazione” attuata da questo ente con sede a Parigi sull’aborto, la contraccezione, controllo delle nascite, pianificazione familiare, uguaglianza ad ogni costo, eliminazione di ogni differenza, la “parità” di genere e così via.
 
Nel secondo dopoguerra, a causa delle analoghe considerazioni dei nazisti, l'argomento dell'eugenetica non venne presentato con la stessa insistenza e chiarezza degli anni precedenti, ma sempre di eugenetica, cioè di “modi di allevamento sviluppati per gli animali ed applicati agli uomini”, si trattava.
 
Ebbene sì, quando l’uomo e la vita ed i sentimenti diventano numeri e statistiche, allora può anche accadere – come è ripetutamente accaduto – che si cerchi di “allevare” l’uomo come si fa con gli animali in una stalla, in una fattoria o – meglio – in un grande allevamento!
 
Furono comunque riproposte le misure che la accompagnano: l'attuazione dell'eugenetica avrebbe dovuto infatti avvenire senza nominare esplicitamente il collegamento con la stessa. Il libro di Monod dedica alle considerazioni di ordine etico e sociale il IX e ultimo capitolo, intitolato significativamente “II Regno e le tenebre”, parole che riconducono a una terminologia religiosa e che furono adottate da Thomas Hobbes nell'introduzione al suo “Leviathan” e, con riferimento all'escatologia cristiana, al Regno dei Cieli: «Il giorno in cui — come scrive Monod - l'Australantropo o qualcuno dei suoi simili riuscì a comunicare il contenuto di un'esperienza soggettiva, di una "simulazione" personale e non più soltanto un'esperienza concreta e reale, nacque un nuovo regno: il regno delle idee»
 
Paragonando l'inizio del capitolo IX con la Genesi, è evidente come lo “scienziato” Monod miri alla creazione di una situazione analoga alla "Genesi", in modo da poter trovare e porre il fondamento di una "nuova religione dell'Umanità", di chiara matrice Comtiana.
 
Tale intenzione traspare anche attraverso l'utilizzo di un termine come "stimmate", riferito alle tracce scritte nel Dna dei progenitori della specie umana, che non trova utilizzo se non nel campo religioso.
 
Una volta che ci si libera dei dogmi, degli insegnamenti e della morale Cattolici, l’eugenetica – e tutte le correlate diaboliche dottrine – hanno il via libera!
 
Di seguito un parallelo dei ripetuti tentativi, a cavallo dei secoli XIX e XX, della “religione” Darwiniana di controllare il Mondo, gli uomini, le risorse, la ricchezza, la vita, le menti, le anime:
 
Sec. XIX
 
-1798: T. Malthus pubblica il Saggio sul principio della popolatone          
- L'Inghilterra deve governare lo sviluppo industriale e coloniale.           
- L'applicazione di azioni vantaggiose per gli interessi nazionali, ma contrarie all'opinione pubblica, come l'abbandono delle classi povere e un'eugenetica per favorire le razze di "successo", rende necessario un supporto scientifico al Malthusianesimo.          
- Il mezzo per guidare l'opinione generale inglese è la Royal Society     
- La teoria che può scientificamente sostenere una politica malthusiana è quella che da essa è, per stessa ammissione dell'autore, derivata, e cioè il darwinismo.         
Sec. XX
- 1972: il Club di Roma pubblica il saggio "The Limits to Growth".
- L'Occidente deve governare lo sviluppo industriale e delle risorse planetarie.
- L'applicazione di azioni vantaggiose per gli interessi nazionali, ma contrarie all'opinione pubblica, come la riduzione demografica delle classi povere anziché il loro sviluppo e un'eugenetica per favorire le razze di "successo", rende necessario un supporto scientifico al neo-Malthusianesimo.
- Il mezzo per guidare l'opinione pubblica occidentale è costituito dall'Onu e dalle Accademie" come il Club di Roma.
- La teoria che può scientificamente sostenere una politica Malthusiana è quella che da essa è, per la stessa ammissione dell'autore, derivata, e cioè il darwinismo, che nel XX secolo è diventato "teoria sintetica dell'evoluzione" o "neodarwinismo".
Tratti caratterizzati Darwinismo e Neodarwinismo (che nasce e si sviluppa per cercare di far dimenticare all’opinione pubblica la fondamentale carenza del primo, e cioè la totale mancanza di prove scientifiche certe sulla sua validità i.e. il famoso “anello mancante” = nessuno hai rinvenuto il fossile di un essere mezzo uomo – mezzo scimmia per esempio, etc. etc.)
           
Certezza dogmatica      
Selezione naturale come unica possibilità di progresso
Selezione naturale come giustificazione di politiche eugenetiche           
Progresso graduale senza "rivoluzioni"
Egoismo origine del progresso (liberismo di Adam Smith)          
Collaborazione all'interno delle specie come regola di natura
Evoluzione come sinonimo di progresso               
Autori e ricercatori ben più rispettosi del metodo scientifico, come l’Americano Stephen Jay Gould, proposero teorie alternative, come quella degli “Equilibri punteggiati”:
Incrinatura della certezza
La selezione non basta a spiegare il progresso
Progresso con cambiamenti improvvisi
Inutilità delle iniziative eugenetiche
Specie "superiori" come effetto collaterale dell'evoluzione che quindi non è necessariamente intesa come tendenza verso il progresso
CONCLUSIONI
La cosiddetta “teoria” di Darwin sull’origine ed evoluzione delle specie viventi compare in un momento storico – a metà del 1800  - dove l’Inghilterra, giunta all’apice della sua potenza imperiale su scala planetaria è alla disperata ricerca di una “storia fondante” che legittimi il suo potere e dominio sul Mondo.
 
E’ un’epoca – quella del XIX secolo – dove gli amari frutti ed eredità dell’ateismo illuminista e post-Rivoluzione Francese vengono a “maturazione”, lasciando un vuoto spirituale, morale e culturale che prima era riempito e colmato dalla religione Cattolica.
 
Sono gli anni di nascita delle ideologie socialiste e comuniste, le quali – molti lo colgono tra le élites – portano con sé un potenziale rivoluzionario e distruttivo mai visto sino ad allora nella Storia, vista la loro capacità di presa sulle enormi masse popolari inurbate di lavoratori ed operai e – soprattutto – vista l’emergenza di una società umana sempre più globalizzata ed interconnessa a livello planetario.
 
La “teoria” di Darwin non è mai stata provata scientificamente, né ha mai saputo fornire alcuna predizione certa sul futuro di un qualsiasi fenomeno naturale. Si tratta, in altre parole, di una teoria falsa ed errata, scientificamente parlando.
 
Nonostante ciò, il Darwinismo viene elevato a nuova Bibbia in una società secolarizzata e comunque sempre bisognosa di una visione dell’uomo e del suo futuro rassicuranti.
 
In realtà il Darwinismo rientra nella lunga serie di culti della morte (delizia per il Demonio) che – con triste periodicità e frequenza – si ripresentano nella Storia.
 
Il Darwinismo è alla base dell’accettabilità sociale della morte di coloro che non sono “adatti” alla società in cui vivono. E’ infatti “naturale” morire se non si riesce a “tenere il passo” con l’inevitabile “progresso” dell’uomo e della “civiltà”.
 
Nella visione umana, sociale, morale e culturale del Darwinismo, chi non si “adatta”, perisce! Ed è “giusto” così.
 
 
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Per apprezzare sino in fondo questo libro avvincente e convincente - Inchiesta sul Darwinismo. Come si costruisce una teoria. Scienza e potere dall'imperialismo Britannico alle politiche ONU (di Enzo Pennetta) - consiglio la lettura anche di questi libri:
In Satan's footsteps. (by Theodore Shoebat) Sulle orme di Satana
L’origine e le manifestazioni del Diavolo e del Male nella Storia.
Il lettore resterà assai sorpreso dalle inquietanti similitudini e calzanti analogie che esistono – tanto per fare l’esempio più eclatante – nella “rivelazione” come raccontata nel culto Mormone ed in quello dell’Islam. In entrambi i casi, infatti, compare una presenza angelica e demoniaca allo stesso tempo, terrificante, brillante di luce, risplendente, eppure circondata da un’aura di morte. (Luci-fero)
 
Thomas Kuhn pubblica, nel 1962, il saggio intitolato "La struttura delle rivoluzioni scientifiche", in cui viene delineato un modello non lineare, non graduale, ma bensì "rivoluzionario", “fatto a strappi”, dello sviluppo della Scienza.
Le nuove teorie scientifiche si affermano tramite cambiamenti repentini, intervallati da lunghi periodi di stasi.
Tutto ciò accade perché ogni teoria scientifica si basa su determinati "paradigmi", assunti concettuali, teorici, strumentali e metodologici che guidano la ricerca e che nessuno mette in discussione.
La creazione, o meglio produzione, di un nuovo paradigma, quindi di una nuova “scienza”, si ha quando ci si scontra con fatti non spiegabili secondo le tradizionali teorie.
Gli elementi fondanti della scienza in generale o di una scienza in particolare possono essere fissati in opere acclamate e diffuse, come sono state in passato la Fisica di Aristotele o i Principia di Isaac Newton.
Un nuovo paradigma scientifico rappresenta una "promessa di successo" nello studio di un dato problema e la scienza che da esso viene derivata è la realizzazione di tale promessa.
La visione di Kuhn ribalta l'immagine tradizionale della scienza come "esplorazione dell'ignoto". La scienza è politica. E viceversa.
 
Yuri Alexandrovich Bezmenov è stato un giornalista Russo ed anche – e sopratutto – una ex spia del KGB, il quale – ad un certo punto della sua vita – decise di disertare per il Canada, lasciando una volta per tutte l’Unione Sovietica.
In seguito ai tanti anni trascorsi all’estero, ad esempio in India, iniziò a disapprovare la censura ed oppressione di qualsiasi intellettuale dissidente operata nel suo Paese di nascita.
Bezmenov viene sopratutto ricordato per le sue lezioni in favore della democrazia Americana, sull’anti-communismo e tutta una serie di libri scritti e diffuse intorno agli anni 1980, con special riguardo al tema della manipolazione dell’opinione pubblica in Paesi democratici e non.
 
Rivoluzione e Contro-Rivoluzione (Plinio Corrêa de Oliveira)
Tutto il pensiero e l'azione di Plinio Corrêa de Oliveira prendono l'avvio e ruotano attorno a un giudizio storico: è esistita una civiltà Cristiana occidentale, animata dalla Chiesa Cattolica, frutto dell'inculturazione della fede in Occidente. Di tale splendida civiltà Cristiana è in via di realizzazione il processo di distruzione, la rivoluzione, in una dinamica storica che si articola in quattro fasi: la prima religiosa, la Riforma protestante, preceduta e accompagnata da una rivoluzione culturale, rappresentata dall'Umanesimo e dal Rinascimento; la seconda politica, la Rivoluzione francese; la terza sociale, la Rivoluzione comunista; e, infine, la quarta, la rivoluzione culturale iniziata con il Sessantotto francese ed Americano.
L'unico rimedio a questo disastro culturale per l’Occidente e per il Mondo intero è nel restaurare e nel promuovere la cultura e la civiltà Cattoliche. Nasceranno dalla opera di Correa de Oliveira, le Società di Difesa di Tradizione Famiglia e Proprietà.

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